Come le certificazioni alimentari riconosciute dalla GFSI sostengono la competitività del Made in Italy
Negli ultimi cinquant’anni, l’evoluzione dei mercati internazionali ha trasformato radicalmente il settore agroalimentare. La crescente richiesta di prodotti alimentari sicuri e di alta qualità, insieme all’apertura delle frontiere commerciali, ha spinto le imprese italiane ad adattarsi a standard sempre più elevati.
Il Made in Italy, sinonimo di eccellenza e autenticità, ha trovato un’opportunità unica per espandersi all’estero, ma con essa sono emerse nuove sfide legate alla sicurezza alimentare.
Le crisi globali, come il COVID-19 e i conflitti geopolitici in Ucraina e Medio Oriente, hanno ulteriormente sottolineato l’importanza della trasparenza nelle filiere produttive. Per rimanere competitive e preservare la fiducia dei consumatori, le aziende italiane devono adottare certificazioni alimentari riconosciute a livello globale, che garantiscano la conformità ai requisiti della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e dei buyer internazionali.
Il Global Food Safety Initiative (GFSI) rappresenta un punto di riferimento in questo ambito. Le certificazioni allineate a GFSI non solo migliorano l’accesso ai mercati esteri, ma rafforzano anche l’immagine del Made in Italy come simbolo di qualità e affidabilità.
Il valore strategico delle certificazioni per il Made in Italy
Il Made in Italy è un brand globale che si basa su qualità, tradizione e innovazione. Tuttavia, per consolidare la propria posizione nei mercati esteri, le aziende italiane devono dimostrare un impegno concreto verso la sicurezza alimentare e il rispetto degli standard internazionali.
Le certificazioni volontarie riconosciute dalla GFSI sono essenziali per soddisfare le aspettative dei principali retailer e distributori. Questi standard garantiscono che i prodotti siano sicuri, conformi e di qualità superiore, riducendo al contempo i rischi legati a richiami di prodotto o sanzioni.
Ottenere una certificazione GFSI consente alle aziende di differenziarsi dalla concorrenza, posizionandosi come partner affidabili e competitivi nei mercati globali.
Questo aspetto è particolarmente rilevante per i produttori italiani, il cui successo dipende dalla capacità di preservare la reputazione del Made in Italy.
Requisiti volontari per assicurare la sicurezza alimentare
Prima di trattare l’argomento delle certificazioni volontarie è bene mettere in risalto l’importanza della gestione per la sicurezza alimentare, necessaria per l’immissione di alimenti sicuri sui mercati a tutela della salute dei consumatori.
La sicurezza alimentare si basa su attività di valutazione, necessarie a individuare i pericoli e definirne il rischio, gestione, formazione e verifica.
La gestione dei rischi nel settore alimentare è fondamentale per garantire la sicurezza dei prodotti, tutelare la salute dei consumatori e rispettare i requisiti normativi e di mercato. Tra i metodi principali utilizzati per valutare e mitigare i rischi, si distinguono tre approcci chiave: HACCP, HARPC e HARA. Ognuno di essi ha caratteristiche specifiche, finalità e campi di applicazione differenti.
HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points). L’HACCP, ovvero Analisi dei Pericoli e dei Punti Critici di Controllo, è un sistema internazionale di gestione della sicurezza alimentare che si concentra sull’identificazione, valutazione e controllo dei pericoli lungo tutta la filiera produttiva. È stato introdotto negli anni ’60 ed è diventato uno standard riconosciuto globalmente, integrato in normative come il Regolamento CE 852/2004 in Europa.
Caratteristiche principali:
- Analisi dei pericoli: Identifica potenziali pericoli biologici (ad esempio, batteri), chimici (residui di pesticidi) e fisici (frammenti di vetro).
- Punti Critici di Controllo (CCP): Determina le fasi del processo in cui è possibile applicare controlli per prevenire, eliminare o ridurre i pericoli.
- Monitoraggio: Prevede misurazioni e osservazioni regolari nei CCP per garantire che i processi siano sotto controllo.
- Azioni correttive: Stabilisce piani per intervenire immediatamente in caso di deviazioni dai limiti critici.
HARPC (Hazard Analysis and Risk-Based Preventive Controls). L’HARPC, ovvero Analisi dei Pericoli e Controlli Preventivi Basati sul Rischio, è un sistema introdotto negli Stati Uniti dal Food Safety Modernization Act (FSMA) nel 2011. Si basa sui principi dell’HACCP, ma li espande, ponendo maggiore enfasi sulla prevenzione dei rischi prima che si verifichino.
Caratteristiche principali:
- Analisi dei pericoli estesa: Include pericoli interni ed esterni all’azienda, come frodi alimentari (food fraud) e minacce intenzionali (food defense).
- Piano Preventivo di Controllo: Oltre ai CCP, identifica controlli preventivi lungo l’intero sistema di produzione e distribuzione.
- Valutazione continua: L’HARPC richiede aggiornamenti regolari del piano di sicurezza alimentare per adattarsi a nuove minacce o cambiamenti nei processi.
- Documentazione rigorosa: Impone la creazione di un registro dettagliato delle analisi, dei controlli e delle verifiche.
HARA (Hazard Analysis and Risk Assessment). L’HARA, ovvero Analisi dei Pericoli e Valutazione dei Rischi, è un approccio ampiamente utilizzato nell’industria alimentare e in settori correlati per identificare, classificare e gestire i rischi in modo più ampio rispetto a HACCP e HARPC. Non è limitato solo ai pericoli alimentari, ma abbraccia tutti i rischi che possono influenzare la produzione, inclusi quelli legati alle operazioni, all’ambiente e alle risorse umane.
Caratteristiche principali:
- Identificazione dei pericoli: Si concentra su tutti i tipi di rischi, non solo alimentari, ma anche quelli legati a macchinari, infrastrutture e logistica.
- Valutazione del rischio: Stima la probabilità e l’impatto di ciascun rischio identificato, classificandoli per priorità.
- Mitigazione del rischio: Definisce strategie per ridurre il rischio residuo a livelli accettabili.
- Approccio sistematico: Utilizza strumenti come analisi FMEA (Failure Mode and Effects Analysis) e diagrammi di flusso per valutare i rischi complessi.
I pericoli intenzionali che possono danneggiare la filiera italiana
Oltre i classici pericoli non intenzionali: biologico, chimico, fisico e radiologico, ci sono altri pericoli che possono avere un impatto sulla filiera italiana. I pericoli intenzionali che si suddividono in frode e sabotaggi.
I pericoli intenzionali rappresentano una minaccia sempre più rilevante nel settore alimentare, poiché coinvolgono azioni deliberate che mettono a rischio la sicurezza, la qualità e l’integrità degli alimenti. I due principali concetti che trattano questi rischi sono Food Fraud e Food Defense, entrambi fondamentali per garantire la protezione delle filiere alimentari e dei consumatori.
Food Fraud: La Frode Alimentare. La Food Fraud si riferisce a qualsiasi azione intenzionale volta a manipolare, adulterare, sostituire o falsificare un prodotto alimentare per ottenere un vantaggio economico. A differenza di altri pericoli alimentari, come quelli microbiologici o chimici, la Food Fraud non mira direttamente a danneggiare la salute del consumatore, anche se le conseguenze possono comunque essere gravi.
La frode alimentare può assumere diverse forme, tra cui:
- Adulterazione: Aggiunta di sostanze non dichiarate o non sicure per alterare il prodotto, come il melamina nel latte.
- Sostituzione: Uso di un ingrediente inferiore o diverso da quello dichiarato, come l’olio di soia al posto dell’olio d’oliva.
- Diluzione: Riduzione della qualità del prodotto mediante miscelazione con sostanze meno costose, ad esempio l’annacquamento dei succhi.
- Etichettatura falsa: Dichiarazioni ingannevoli sull’origine, sulla composizione o sullo stato del prodotto, come spacciarlo per biologico o DOP.
- Contraffazione: Produzione e vendita di imitazioni di prodotti di marca o di qualità superiore.
Conseguenze della Food Fraud
- Rischi per la salute: Alcune sostanze utilizzate nella frode alimentare possono essere tossiche o pericolose, causando gravi problemi di salute.
- Perdita di fiducia: La scoperta di frodi alimentari può danneggiare gravemente la reputazione dell’azienda coinvolta e dell’intera filiera.
- Danni economici: Le frodi possono portare a sanzioni legali, richiami di prodotto e perdite finanziarie significative.
Per prevenire la Food Fraud, molte aziende adottano piani di gestione dei pericoli specifici, come il Food Fraud Vulnerability Assessment (FFVA), integrato in standard come BRCGS, IFS Food e FSSC 22000. Strumenti come la blockchain e i sistemi di tracciabilità avanzati sono essenziali per monitorare e garantire la trasparenza lungo la filiera.
Food Defense: La Difesa Alimentare. La Food Defense si riferisce a misure e strategie messe in atto per proteggere la filiera alimentare da attacchi intenzionali volti a causare danni fisici, economici o psicologici. Questi atti dolosi possono includere contaminazioni volontarie, sabotaggi o attacchi terroristici.
Tipologie di minacce in Food Defense
- Contaminazione intenzionale: Introduzione di agenti chimici, biologici o fisici per danneggiare i consumatori o l’azienda.
- Sabotaggio: Alterazione deliberata dei processi produttivi o logistici per interrompere l’attività aziendale.
- Ricatti o estorsioni: Minacce di contaminazione alimentare per ottenere un riscatto economico.
- Attacchi terroristici: Uso del sistema alimentare come mezzo per causare danni su larga scala, sia economici che psicologici.
Conseguenze della Food Defense
- Perdita di vite umane: Gli atti intenzionali possono avere conseguenze gravi sulla salute dei consumatori.
- Danni economici: Gli attacchi possono interrompere la produzione, danneggiare le infrastrutture e comportare richiami costosi.
- Impatto reputazionale: Un’azienda coinvolta in un attacco di Food Defense può subire una perdita significativa di fiducia da parte dei consumatori e dei partner commerciali.
Per affrontare le minacce di Food Defense, le aziende implementano il TACCP (Threat Assessment and Critical Control Points), un sistema che identifica e valuta le potenziali minacce intenzionali. Questo include:
- Controlli fisici, come telecamere di sicurezza e accessi protetti.
- Formazione del personale per riconoscere comportamenti sospetti.
- Piani di emergenza per rispondere rapidamente a eventuali attacchi.
Standard di certificazione volontaria riconosciti da GFSI a tutela del made in Italy
Le certificazioni volontarie riconosciute dalla Global Food Safety Initiative (GFSI) rappresentano un passaporto essenziale per le aziende che desiderano operare in mercati globali, accedere alla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e collaborare con buyer internazionali.
Questi standard garantiscono la sicurezza alimentare, la qualità e la conformità lungo tutta la filiera produttiva, applicandosi non solo al settore alimentare ma anche al packaging, alla logistica e ai broker. Vediamole:
BRCGS (British Reputation Compliance Global Standards)
Mercati di riferimento
- Regno Unito: Molto diffuso tra retailer britannici come Tesco, Sainsbury’s e Marks & Spencer.
- Europa: Ampiamente riconosciuto nei paesi europei.
- Globale: Utilizzato anche da retailer e distributori in Nord America, Asia e Oceania.
Applicazioni
- Alimentare: Sicurezza e qualità nella produzione di alimenti trasformati, con un forte focus sulla conformità normativa e la protezione del consumatore.
- Packaging: Standard BRCGS Packaging Materials per garantire la sicurezza dei materiali a contatto con gli alimenti.
- Logistica: BRCGS Storage and Distribution si concentra sulla sicurezza e tracciabilità nella catena di approvvigionamento.
- Broker: BRCGS Agents and Brokers certifica gli intermediari commerciali per garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti venduti.
Vantaggi
- Accesso al mercato: Richiesto dalla maggior parte dei retailer britannici e accettato in molti altri mercati globali.
- Protezione del marchio: Focus su Food Fraud, Food Defense e tracciabilità.
- Riconoscimento internazionale: Certificazione riconosciuta dai principali buyer e retailer globali.
- Efficienza operativa: Promuove l’adozione di pratiche standardizzate e migliora la gestione dei rischi.
IFS Food (International Featured Standards)
Mercati di riferimento
- Europa: Particolarmente diffuso in Germania, Francia, Italia e paesi dell’Europa centrale.
- Globale: Sempre più riconosciuto anche in Asia e Sud America.
Applicazioni
- Alimentare: Focus sulla sicurezza alimentare e qualità dei processi produttivi, in particolare per aziende che producono alimenti a marchio privato.
- Packaging: IFS PACsecure certifica i materiali di imballaggio per garantire la conformità alle normative.
- Logistica: IFS Logistics si applica al trasporto e allo stoccaggio, con particolare attenzione alla tracciabilità e alle condizioni igieniche.
- Broker: IFS Broker garantisce che gli intermediari commerciali rispettino gli standard di sicurezza e qualità.
Vantaggi
- Accettazione in Europa: Richiesto da molti retailer tedeschi e francesi.
- Flessibilità: Consente audit integrati con altri standard come BRCGS.
- Valore per il cliente: Promuove il miglioramento continuo e il controllo dei fornitori.
- Trasparenza: Include criteri specifici per Food Fraud e Food Defense.
3. GLOBALG.A.P. (Good Agricultural Practices)
Mercati di riferimento
- Europa: Molto diffuso nei mercati europei, in particolare per prodotti freschi destinati alla GDO.
- Globale: Sempre più adottato in Asia, Nord America e Oceania.
Applicazioni
- Alimentare: Si concentra principalmente sulla produzione primaria (agricoltura e allevamento), con standard specifici per colture, zootecnia e acquacoltura.
- Packaging: Copre gli aspetti legati all’imballaggio primario dei prodotti agricoli.
- Broker: Non applicabile direttamente ai broker, ma garantisce che i prodotti primari rispettino standard di sicurezza.
- Logistica: Si applica in parte alla gestione post-raccolta e al trasporto di prodotti agricoli freschi.
Vantaggi
- Garanzia della sicurezza primaria: Certifica che le pratiche agricole rispettino standard di sicurezza e sostenibilità.
- Richiesto dalla GDO: Essenziale per i fornitori di prodotti freschi che collaborano con la GDO.
- Focus sulla sostenibilità: Include criteri per la gestione ambientale e la responsabilità sociale.
- Compatibilità: Può essere integrato con altri standard, come IFS e BRCGS.
FSSC 22000 (Food Safety System Certification 22000)
Mercati di riferimento
- Globale: Riconosciuto in tutto il mondo, in particolare da multinazionali del settore alimentare come Nestlé, Coca-Cola e Unilever.
- Europa, Asia, Nord America: Diffuso tra produttori alimentari e fornitori della GDO.
Applicazioni
- Alimentare: Copre la sicurezza alimentare per produttori, trasformatori e confezionatori di alimenti.
- Packaging: Lo standard include i materiali a contatto con gli alimenti, rendendolo rilevante per l’industria del packaging.
- Logistica: Integra la gestione della catena di approvvigionamento, con un focus sulla tracciabilità e sui pericoli lungo il trasporto.
- Broker: Non specifico per broker, ma applicabile indirettamente per garantire che i prodotti commercializzati rispettino i requisiti di sicurezza.
Vantaggi
- Flessibilità: Basato sulla norma ISO 22000, consente una personalizzazione in base alle esigenze aziendali.
- Riconoscimento internazionale: Adatto a aziende che operano su mercati globali.
- Focus sui rischi: Gestisce i rischi alimentari con approcci scientifici e sistematici (HACCP e HARPC).
- Compatibilità: Facilmente integrabile con altri sistemi di gestione, come ISO 9001 (qualità) e ISO 14001 (ambiente).
Ogni certificazione ha caratteristiche e mercati di riferimento specifici, rendendole adatte a diverse esigenze aziendali. BRCGS e IFS sono ideali per produttori e fornitori della GDO, mentre GLOBALG.A.P. è essenziale per la produzione primaria. FSSC 22000 offre flessibilità e un approccio globale, particolarmente utile per aziende che operano su scala internazionale.
La scelta dipende dal settore di appartenenza, dal mercato target e dalle richieste dei partner commerciale.
Vantaggi delle certificazioni GFSI per il Made in Italy
Le certificazioni riconosciute dalla Global Food Safety Initiative (GFSI), come BRCGS, IFS Food, GLOBALG.A.P. e FSSC 22000, offrono una serie di vantaggi strategici per le aziende italiane che vogliono consolidare la propria presenza sui mercati internazionali e preservare l’eccellenza del Made in Italy. Ecco i principali benefici:
Accesso facilitato ai mercati globali
- Le certificazioni GFSI sono accettate dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e dai principali buyer internazionali.
- Consentono alle aziende italiane di accedere a mercati esteri senza dover affrontare audit multipli o adattamenti specifici per ogni paese.
Valorizzazione della qualità e dell’eccellenza
- Il Made in Italy è sinonimo di qualità e autenticità: queste certificazioni rafforzano la percezione di affidabilità e sicurezza dei prodotti italiani.
- Permettono di differenziarsi dalla concorrenza, offrendo garanzie concrete ai consumatori e ai partner commerciali.
Miglioramento della reputazione
- Dimostrano l’impegno dell’azienda verso standard elevati di sicurezza, tracciabilità e conformità normativa.
- Proteggono il marchio da rischi legati a richiami di prodotto, frodi alimentari e contaminazioni.
Ottimizzazione dei processi aziendali
- Favoriscono una gestione strutturata della sicurezza alimentare, migliorando l’efficienza operativa e riducendo sprechi e non conformità.
- Promuovono l’adozione di pratiche sostenibili, migliorando la competitività sul mercato.
Risposta alle richieste dei consumatori
- I consumatori moderni richiedono trasparenza, sostenibilità e qualità: le certificazioni GFSI soddisfano queste aspettative, aumentando la fiducia nei prodotti italiani.
Compatibilità con mercati di nicchia
- Per il settore primario, GLOBALG.A.P. certifica la sicurezza e la sostenibilità dei prodotti freschi, molto richiesti nella GDO.
- Per il settore della trasformazione, BRCGS, IFS Food e FSSC 22000 garantiscono la qualità dei prodotti alimentari e dei materiali di confezionamento.
Le certificazioni GFSI sono una leva strategica per il Made in Italy: aiutano a preservare la tradizione e l’eccellenza, aprendo nuove opportunità commerciali e rafforzando la reputazione dell'Italia come leader nella qualità alimentare. Investire in queste certificazioni significa consolidare il successo del Made in Italy sui mercati globali.
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